La terapia fotodinamica è una terapia non invasiva che utilizza un laser od una sorgente di luce per attivare un agente fotosensibilizzante: l’acido alfa amino levulinico (5ALA). Tale sostanza si trova normalmente nel nostro corpo, poiché è un precursore dell’emoglobina, sostanza che trasporta l’ossigeno nel sangue. Per le applicazioni in dermatologia l’acido alfa amino levulinico si può reperire sia in crema che in forma liquida e si applica direttamente sulla pelle nell’area da trattare. E’ necessario poi mettere una medicazione occlusiva ed attendere che il 5ALA venga assorbito.

Una volta trascorso questo tempo, si applica per alcuni minuti una sorgente di luce/laser in grado di attivare la sostanza assorbita e dar luogo ad una reazione chimica in grado di distruggere selettivamente le cellule malate o i batteri responsabili dell’acne e di lasciare intatto il tessuto circostante.

Questa terapia trova una peculiare indicazione nel trattamento dell’ACNE.

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Questa modalità d’intervento può essere eseguita in tutti i pazienti, anche con fototipo elevato, ad eccezione dei casi in cui è presente un’acne non infiammatoria, nei pazienti con disordini da fotosensibilità come il Lupus Eritematoso o la Porfiria così come nei pazienti che assumono antibiotici foto-sensibilizzanti.

Per la cura dell’acne infiammatoria moderata, che colpisce circa l’80% della popolazione in eta’ adolescenziale, sono richieste 2 sedute settimanali, della durata di 20 minuti, per un totale di 4 settimane.

Quando la terapia viene eseguita senza sostanze attivanti quali l’acido aminolevulinico utilizzato per la terapia dell’acne e delle cheratosi attiniche la fase post-operatoria è scevra da effetti collaterali. Al termine del trattamento è visibile un eritema transitorio che si risolve spontaneamente nell’arco della prima ora. La sola raccomandazione è l’utilizzo di creme idratanti con fattore di protezione elevato:SPF 50 e di creme seboregolatrici.

Il processo di guarigione può essere accelerato con l’applicazione locale di un agente fotosensibilizzante, quale l’acido aminolevulinico, in concentrazioni variabili dal 2.5 al 20%, che, stimolato dalla luce in presenza di ossigeno, da luogo ad un’azione terapeutica fototossica che è confinata ai batteri e non ha alcun effetto diretto sui tessuti circostanti. Ciò si traduce in tempi di guarigione rapidi ed esiti cosmetici ottimali.

In tal caso, dopo aver deterso la cute con acetone o con un peeling leggero all’acido glicolico, il paziente 1 o 2 ore prima dell’esposizione alla luce al plasma iClear, viene preparato con l’applicazione della sostanza fotosensibilizzante mediante bendaggio occlusivo.

Trascorso il tempo prestabilito, una volta rimossa la sostanza, il paziente viene esposto per 5-7 minuti alla lampada, ad una distanza fissa. La sensazione di intenso bruciore che si avverte dopo 30 secondi dall’esposizione, decresce e scompare del tutto dopo i primi tre minuti. Sono necessarie 2-3 sedute, distanziate di 1 mese l’una dall’altra, in relazione alla gravità del quadro clinico presente.

Al termine della seduta il paziente viene deterso con acqua termale si utilizza poi una crema lenitiva seboregolatrice e, poiché l’acido aminolevulinico viene smaltito dall’organismo in circa 24 ore, è importante che il paziente, subito dopo il trattamento e nei 4-5 giorni successivi, utilizzi una protezione solare elevata:SPF 50.

Il paziente deve essere avvisato che nei 2-5 giorni successivi, la zona trattata appare eritematosa e gonfia, che si può avere una recrudescenza delle manifestazioni papulose e che può comparire una desquamazione furfuracea per circa 1 settimana.

Con questa seconda modalità di trattamento, 1-2 sedute distanziate di 1 mese l’una dall’altra, sono in genere risolutive. Immediatamente dopo la seduta, il gonfiore, di entità variabile e che solitamente si risolve nell’arco delle 24 ore ed il rossore, fanno parte dei normali processi di guarigione. Quest’ultimo, a volte imponente, può persistere per 5-7 giorni. Nei giorni successivi al trattamento e’ comunque possibile effettuare un camoufflage che mascheri l’arrossamento.

Il trattamento con acido aminolevulinico deve essere ripetuto, quando necessario, a distanza di un mese dal precedente. Il miglioramento si ha nel 70% dei casi di acne papulo-pustolosa infiammata e, sebbene la patologia possa ripresentarsi in relazione ai cambiamenti ormonali o all’assunzione di farmaci e/ all’utilizzo di cosmetici non adeguati, le fasi di remissione tra una manifestazione e l’altra sono comunque più lunghe.

La combinazione della luce blu con il vicino infrarosso, ottenuta con il sistema iClear, viene vantaggiosamente impiegata anche in combinazione con i convenzionali protocolli anti-aging poiché migliora la vascolarizzazione e il drenaggio linfatico.

Le dosi somministrate sono di 20 minuti per la luce blu (405_420) e di 20 minuti per il vicino infrarosso (850-890) con frequenza bisettimanale per un totale di 10 sedute. I risultati migliori si sono osservati nei pazienti con pelle chiara e sottile.

Sedute giornaliere di 20 minuti, effettuate immediatamente dopo interventi di skin-resurfacing e/o chirurgia plastica, accellerano notevolmente il processo di guarigione e possono ridurre la persistenza dell’edema del 50%.